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Casinò significa letteralmente “piccola casa” ed è la parola italiana che quasi in ogni lingua indica la sala da gioco. Com’è successo che questo termine è entrato nell’uso comune non solo in Italia ma in tutto il mondo? Che origine hanno i casinò e perché sono così importanti non solo per l’economia ma anche per la cultura? In questo articolo ripercorriamo la storia affascinante che affonda le sue radici in tempi lontanissimi. 

Il gioco ha origini antichissime e non si sa esattamente quando sia nato, ma è curioso sapere che dei dadi risalenti al 2.300 a.C. sono stati trovati in Cina e sicuramente anche i popoli dell’India e dell’antico Egitto scommettevano! Per la cultura egizia, infatti, le anime nell’oltretomba giocavano una partita con le divinità per decidere della loro sorte.    

Si può dire che il gioco d’azzardo sia una delle più antiche attività umane, se la carriera del croupier ti affascina, vieni con noi a scoprire qual è l’origine dei casinò e quali sono le più antiche case da gioco in Italia e in Europa.

Venezia, 1638: l’apertura del primo Casinò

Se le radici del gioco possono rintracciarsi in epoche così lontane, luoghi deputati interamente al gioco e regolamentati come i moderni casinò sono un concetto, ovviamente, molto più recente; nascono infatti a metà del diciassettesimo secolo sul territorio italiano, in quella che era la Repubblica di Venezia. 

Nella piccola città-stato i ridotti erano delle case private in cui i cittadini di tutti i ceti sociali si riunivano per giocare d’azzardo, nel 1638 il governo di Venezia decise di regolamentare questi luoghi facendo di fatto nascere il primo casinò nella storia. 

Il Ridotto di San Moisè era un posto leggendario, frequentato dall’alta società europea e poteva vantare tra i suoi avventori fissi il pittore Antonio Canova

Visto che il Ridotto era frequentato da molti nobili e personaggi famosi, era fondamentale garantirne la privacy: per partecipare alle sfarzose feste, segnate da eccessi di ogni genere, venivano utilizzate le tradizionali maschere veneziane, mentre nelle stanze da letto il cibo veniva servito attraverso delle fessure in modo tale che non si potesse intravedere chi si trovava all’interno. 

Il Ridotto fu attivo per più di 130 anni e costituì una ricca entrata per le casse della Repubblica di Venezia contribuendo anche a dar vita al mito della Serenissima.

I casinò storici in Europa

Dopo quello veneziano, il secondo casinò più antico d’Europa venne aperto nel 1762 nella cittadina Belga di Spa, vicino Liegi, località famosa per le acque termali: la Redoute di Spa esiste ancora oggi ed è quindi il più antico casinò ancora in attività.

Nella seconda metà del diciottesimo secolo molte nuove case da gioco vennero aperte in tutta Europa, in particolare vicino alle località termali più frequentate dalla nobiltà europea, come ad esempio Baden Baden in Germania, ed è proprio in questo periodo che si trovano le prime testimonianze dell’esistenza della roulette, gioco che diventerà popolarissimo nel secolo successivo. 

Le autorità locali che decidevano di investire nell’apertura dei casinò avevano capito che le case da gioco costituivano una spinta propulsiva per l’economia e avevano la doppia funzione di attirare ricchi visitatori e finanziare nuove opere pubbliche con i loro proventi. 

A metà dell’Ottocento venne fondato quello che probabilmente è diventato il casinò più iconico del mondo nel Principato di Monaco: l’idea era quella di aprire un casinò resort aperto tutto l’anno che attirasse l’alta società di tutta Europa, la provincia in cui venne costruita la struttura fu ribattezzata Monte Carlo e nel 1858 fu inaugurato Le Grand Casino de Monte Carlo.

Negli anni successivi, la combinazione di una nuova ferrovia e il successo del casinò attirarono molti visitatori facendo esplodere l’economia di Monte Carlo e trasformando Monaco nella capitale europea del gioco d’azzardo.

I casinò italiani oggi

Il primo casinò della storia d’Italia è invece quello di Sanremo, aperto nel 1905. 

Dal punto di vista della regolamentazione del gioco, l’Italia dei primi anni del Novecento era molto indietro rispetto al resto d’Europa. In Francia, Germania e Olanda le case da gioco erano già molto diffuse, apprezzate sia dalla popolazione, per l’intrattenimento che offrivano, sia dai governi, visto che costituivano un’entrata consistente.
A Sanremo invece il casinò mise un po’ di tempo a decollare, anche perché in un primo momento era molto difficile trovare i croupier, che furono fatti venire dal Belgio. 

Ora come allora la figura del croupier è molto richiesta, e lavorare nei casinò garantisce alti guadagni e possibilità di fare carriera.

Dopo un inizio un po’ complicato il casinò di Sanremo raggiunse il meritato successo, diventando un luogo di ritrovo per l’alta società del tempo, tanto che nel 1921 si aprì una nuova casa da gioco a Saint Vincent in Valle D’Aosta, che divenne dopo la Seconda guerra mondiale il casinò più frequentato d’Europa. 

Negli anni ‘50 infine furono aperti altri due casinò a Campione d’Italia, exclave italiana in Svizzera e a Venezia che, come abbiamo visto, aveva già una lunga tradizione in questo campo.

Nonostante nel corso del tempo i quattro casinò italiani abbiano attraversato varie difficoltà finanziarie, si può dire che abbiano sempre dimostrato di sapersi rinnovare e stare al passo con i tempi, dimostrandosi attività economiche trainanti per l’economia di interi territori.

La lunga storia del tavolo da gioco e dei casinò dimostra quindi che questo settore è capace di resistere alle crisi e la carriera del croupier rappresenta un ottimo investimento per il futuro.

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